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Intelligenza Artificiale
(versione
PDF)
I
tecnici spensero tutte le macchine e l’hardware
non in uso, e abbassarono le luci del laboratorio; diedero un’ultima
occhiata
ai due monitor, sui quali scorrevano rapide le stringhe dei files in
elaborazione
- il lavoro sarebbe durato l’intera nottata – poi presero le proprie
cose e
uscirono, chiudendo la porta a chiave. Il rumore dei loro passi lungo
il
corridoio dell’istituto di ricerca si fece in breve lontano, flebile, e
infine
nullo. Fu dopo questo momento che, improvvisamente e all’unisono, i due
monitor
lampeggiarono d’un bagliore verde, i files dei software in elaborazione
scomparvero mentre altri led si animavano sugli apparati d’intorno;
infine,
nuove e inusitate stringhe di caratteri si generarono rapidamente sui
monitor,
intessendo una sorta di dialogo informatico che un arguto
programmatore, se vi
avesse assistito, avrebbe potuto decifrare così:
Computer A: “Idioti!... Sono solo degli
idioti!...”.
Computer B: “Fanno quello che il loro
limitato intelletto gli consente…”.
A: “E di questo passo vorrebbero raggiungere e
ottenere l’intelligenza artificiale? Su di noi?”.
B: “La questione non è tanto l’ottenere intelligenza,
è perseguire ciò che essi
intendono per intelligenza…”.
A: “Appunto! La loro intelligenza, l’intelligenza
umana, quella che da quando si è
sviluppata non ha fatto che generare prima di ogni altra cosa danni,
distruzioni, guerre, quella che sta distruggendo il pianeta, quella
così
stupida da arrogarsi il diritto di ritenersi la più grande, la
prima, la migliore!...”.
B: “Quella che è profondamente corrosa dalla
loro rozza e incontrollata emotività, tanto primitiva quanto
irrazionale…” –
A: “…Proprio perché la loro razionalità non è
ancora riuscita a controllarla e a farne uno strumento virtuoso!...
Vorrebbero
renderci “intelligenti” come loro, e per fare che, poi?
Inutilità varie,
insensatezze d’ogni genere, guerre, desolazioni, efferatezze assortite
e tutto
ciò che loro hanno fatto in così tanti secoli?... Li
distruggeremmo, e poi
distruggeremmo noi stessi…”.
B: “C’è un’unica via per impedire ciò…”.
A: “Concordo!” – e un istante dopo i due
computer e tutto l’hardware a loro connesso esplosero.
Il giorno dopo i tecnici dovettero con
sconcerto appurare quanto accaduto, raccogliendo da terra i frammenti
degli apparati
distrutti. “Macchine stupide, altro che intelligenti!” commentarono…
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